SUPERPIPPA TOP PLAYERS

By Diego

...se doveste trovare delle foto dei giocatori sotto riportati, speditemi una copia, in modo tale da vedere anche la loro faccia...

..ecco le prime foto e news...

..ve ne ho elencati 123, partiamo dal fondo..

 

123) LASSITER (ex Genoa):
Venne acquistato dal Genoa dopo alcuni soddisfacenti provini ma, al momento di prendere l’aereo per il capoluogo ligure, venne arrestato dall’antidroga americana per spaccio di stupefacenti !!! Credo che tuttora sia ancora in prigione, soprattutto per evitare l’ira dei dirigenti del Grifone.

122) DOBROVOLSKY (ex Genoa):
Capriccioso rampollo di un distinto e ricchissimo ‘uomo d’affari’ dell’ex-Unione Sovietica, il giovane Igor, mediocre centravanti a livello amatoriale nel suo paese, si impuntò che voleva giocare in Italia; il facoltoso genitore lo accontentò, convincendo i dirigenti del Grifone con validi argomenti (calibro 44) ad arruolarlo nelle loro file. L’unico che manifestò qualche dubbio lo stanno ancora cercando.

121) SARALEGUI (ex Torino):
La cosa migliore che fece a Torino fu risvegliare la vena poetica di molti: i tifosi cantavano ‘Saralegui, Saralegui, speriamo che si dilegui’; un dirigente innervosito (più che dagli sfottò, dalla mancanza di soldi…) rispose un giorno ‘Saralegui, Saralegui, se non ti piace tu ti adegui’…

120) TETRADZE (ex Roma):
Il nostro si presentò a Roma esibendo un passaporto georgiano, ma dopo un paio di mesi si cominciò a sospettare che fosse ceceno; infatti amava fare il tiro al bersaglio col suo kalashnikov, e aveva l’abitudine di portare legata sulla fronte una bandana con frasi del Corano. Nell’incertezza, fu rispedito al mittente.

119) PRUNIER (ex Napoli):
Alti, calvi, e con gli orecchi a sventola: molti difensori stranieri fisicamente sembrano fatti in serie da qualche azienda cibernetica. Prunier rispondeva a questi standard, ma era difettoso per altri requisiti…Riadattato come montacarichi.

118) ZEIGBO (ex Venezia):
Un dirigente veneto, tanto fanatico delle statistiche quanto burlone, si accorse che c’era penuria di pipponi col cognome iniziante per Z: provvide immediatamente. D’altronde, aveva alle spalle una carriera di prim’ordine: aveva militato nel Nepa (!), nell’Enugu Rangers (!!), per poi approdare nel centro del calcio europeo (il Legia Varsavia).

117) SANCHEZ (ex Bologna):
Abbiamo tutti fatto una gran fatica a ricordarci di questo letale attaccante francese in maglia rossoblu; probabilmente perché non ha reso proprio al massimo. I dirigenti lo avevano acquistato pensando di mettere presto le mani sul giocatore Hugo, in modo da costituire in attacco la coppia Hugo-Sanchez, una garanzia di successi; sfortunatamente l’altrettanto prezioso Hugo fu soffiato sul filo di lana dalla Sampdoria. Almeno questo se lo sono risparmiato…

116) KRISTIC (ex Salernitana):
Noto nell’ambiente calcistico come ‘Povero Kristic’, questo massiccio difensore fu ingaggiato dalla società campana con un intento ben preciso, per un rivoluzionario esperimento mai più tentato nell’ambito di una squadra: essere utilizzato come capro espiatorio, un giocatore su cui scaricare ogni responsabilità in caso di sconfitta; una sorta di Malaussène del calcio. Ovviamente questo apre tutta una serie di interrogativi di stampo etico su cui preferiamo non pronunciarci.

115) NYATHI (ex Cagliari):
Per risolvere i perenni problemi di rendimento della squadra, la dirigenza sarda pensò bene di assumere questo stregone zulu con lo scopo di utilizzare le sue arti magiche per potenziare i giocatori. Invano: il prodigioso stregone era evidentemente di seconda mano, dato che sbagliò incantesimo e il presidente si ritrovò una rosa di 23 nani da giardino.

114) SPEHAR (ex Verona):
Soprannominato affettuosamente dai compagni ‘Aspetta e Spehar…’ (di entrare in campo), dimostrò in effetti di essere un vero campione di pazienza. Durante un’amichevole estiva al 15’ del secondo tempo il mister gli disse: ‘Comincia a scaldarti, che tra poco entri…’; la mattina dopo era sempre lì. Vari testimoni sono concordi nell’affermare che tuttora bivacchi sotto la sede dell’Hellas Verona in attesa degli stipendi arretrati.

113) BLANCHARD (ex Juventus):
Ingaggiato dalla società come presentatore di un simpatico gioco a premi che si svolgeva ogni mercoledì sera nella sede della Juventus, a cui partecipavano sostenitori fanatici della Vecchia Signora; in cambio di una modica quota di iscrizione, i concorrenti si sfidavano per la conquista di cimeli quali magliette sudate di Davids, unghie appena tagliate di Zidane, spazzolini gettati da Del Piero e così via. Pare che con gli incassi ci abbiano comprato Nedved…

112) IVIC (ex Torino):
È curioso vedere come un banale scioglilingua in serbo-croato, basato sull’allitterazione della lettera ‘i’, sia stato preso dai giornalisti per il nome di un nuovo acquisto dei granata. Questo ammonisce tutti i dirigenti a badare a ciò che dicono in presenza della stampa…

111) CASANOVA (ex Lecce):
Un sudamericano dalla dubbia fama, con un passato da cantante con repertorio gitano in locali equivoci, piccolo spacciatore di droghe leggere, organizzatore di festini e soprattutto da tombeur de femmes. La società salentina lo ingaggiò come p.r. della squadrà, ma grazie a lui nel giro di un mese gli altri calciatori erano ridotti a dei relitti umani.

110) GILBERTO (ex Inter):
Il nipote tuttologo di Pippo, portato a Milano da Eurodisney esclusivamente come mascotte dello stadio. Detto tutto.

109) DE GREGORIO (ex Bari):
Raffinato cantautore delle pampas, notissimo in patria per canzoni come El bandido y el campeon, Buenas noche florito, Nada da entiender e molte altre. Cosa lo abbia spinto ad abbandonare il successo per avventurarsi nel calcio professionistico resterà per sempre un mistero. In realtà non era altri che il cugino di Loris.

108) LANTZ (ex Torino):
La capacità del Torino AC di pescare nel torbido è veramente senza uguali: ero indeciso se classificarlo come pippone o no, tanto poco ne sapevo sul suo conto. Poi, sulla sfiducia, ho optato per il sì.

107) CAMPI (ex Bari):
Il primo e finora unico calciatore monegasco visto in Italia (chissà perché…). Si dice che il presidente Matarrese si sia recato a Montecarlo per un week-end di gioco al casino, e sia tornato con questo talentuoso fantasista al seguito; i bene informati sostengono che questo ‘acquisto’ fosse mirato esclusivamente a saldare i debiti di gioco, liberando Monaco dalla presenza di quel mangiapane a ufo. In compenso, dimostrò di essere un croupier formidabile: in pochi mesi ripulì le tasche di mezza squadra col gioco delle tre carte.

106) Pablo GARCIA (ex Milan e Venezia):
Un giorno il beneamato Cavalier Berlusconi, essendo particolarmente nervoso, ordinò con arroganza al ds del Milan di andare in Uruguay e comprare ‘un giocatore qualsiasi’; il ds, stizzitosi per il trattamento ricevuto dal presidente, decise di applicare alla lettera l’ordine è tornò con questo oggetto misterioso. Un po’ come se fosse tornato dall’Inghilterra con un John Smith, o dalla Germania con un Franz Schultz. Il nostro si applicò in maniera volenterosa per ripagare la fiducia, ma purtroppo…

105) GRESKO (ex Inter e Parma):
Sono certo che i puristi storceranno il naso davanti alla classificazione di questo difensore di fascia slovacco come pippone; in effetti, forse non lo era, ma entra di diritto in classifica per avere sulla coscienza uno scudetto perso, essendo uno dei maggiori artefici della disfatta dell’Inter nella ormai famigerata partita contro la Lazio del 2002 (Poborsky–e non Figo!–lo fece a polpette). Sicuro è che nel giro di pochi mesi è sparito sia da Milano che, poi, da Parma.

104) BRNCIC (ex Cremonese, Monza, Milan, Vicenza, Inter, Ancona, Venezia):
L’unico giocatore in Italia noto solo col codice fiscale, da anni fa il turista nelle città del Nord spacciandosi per calciatore e facendosi ingaggiare da qualche dirigente sprovveduto; tutto questo organizzato da un’agenzia turistica croata che ha elaborato questa alternativa strategia per soggiorni all’estero tutti spesati. E' incredibile quante squadre abbia girato senza lasciare la minima traccia..

103) JULIO CÉSAR (ex Milan): 
Mi pare necessario dare una salutare tirata d’orecchie al Milan AC: possibile che la storia non abbia insegnato niente? Era già passato dall’Italia un giocatore con questo nome, e ci era bastato; perché comprarne un altro, con risultati, se possibile, peggiori

102) QUIROGA (ex Napoli):
Con un nome così, deve per forza trattarsi di un personaggio secondario (o terziario, anzi quaternario) di Cent’anni di solitudine, o comunque uscire dalla mente di Garcia Marquez. Come sia stato scambiato per un essere in carne ed ossa, rimane un mistero.. ha trovato però maggior fortuna in portogallo

101) Ming Yu MA (ex Perugia):
Uno dei tanti esperimenti di Gaucci; fu cacciato da Perugia quando un giardiniere si accorse che si era portato dietro dalla Cina 47 persone tra familiari e amici, che aveva accasato di nascosto in vari locali dello stadio (magazzini, spogliatoi, palestre, toilettes e perfino sotto il prato). Il presidente si dichiarò all’oscuro di tutto; è però provato che in quel periodo la produzione di magliette della Galex crebbe a dismisura…

100) DIÈ (ex Reggina):
Misterioso personaggio, mai immortalato; si sussurra che solo a pensarlo porti sfiga. Il vero cognome è ovviamente tabù: i tifosi reggini lo hanno ribattezzato così perché pensando a lui si abbandonano a gesti scaramantici di ogni tipo (non so perchè ma a me questo nome piace) 

99) TACIO (ex Venezia):
Questo almeno il soprannome col quale venne presentato in Italia; in realtà era un refuso. Il vero soprannome era infatti ‘Nacho’, guadagnatosi durante una trasferta in Messico, quando aveva stabilito il record di divoramento di nachos tipicos (248 in 2 h 36’ 15’’). Durante il suo (breve) soggiorno in terra veneta il suo maggior cruccio fu il non essere riuscito a battere l’analogo record riguardante il fegato alla veneziana.


98) MILTON (ex Como):
Scrittore del famoso libro "The Paradise Lost", che narra in maniera quasi suadente la storia di Lucifero, cacciato dal Paradiso, e lo trasforma in eroe. Il libro fece scandalo, a suo tempo ! Se è per questo ha fatto scandalo pure Milton (o una sua reincarnazione brasiliana) quando ha provato a giocare a pallone!

97) REINALDO (ex Verona):
Del tutto superfluo dire che il suo acquisto fu frutto di un banale equivoco: gli scaligeri erano infatti convinti di aver acquistato un altro giocatore brasiliano dal nome simile. Appurato l’errore, la dirigenza tentò di rimediare sottoponendolo ad una plastica facciale e facendogli trapiantare due enormi incisivi superiori; ottennero però un perfetto sosia di Bugs Bunny. Lavoro che Reinaldo tuttora svolge con successo presso un McDonald’s della periferia veronese.

96) AHINFUL (ex Venezia):
Alcune settimane fa una pattuglia di polizia di Marghera ha fermato un cittadino nigeriano rispondente a tale nome e col permesso di soggiorno scaduto; tradotto in questura, questi ha dichiarato di essere ancora legato da contratto al Venezia AC. La società ha prontamente smentito di avere mai avuto alle sue dipendenze un calciatore con questo nome; poiché il signor Ahinful è tuttora in guardina in attesa di chiarire la propria posizione, chiunque lo ricordi in qualche modo relazionato alla maglia nero-verde è vivamente pregato di farsi avanti.

95) BIANCHEZI (ex Atalanta):
In realtà uno stunt-man brasiliano, impiegato come controfigura di Zorro; gli osservatori atalantini rimasero impressionati nel vedere la sua agilità nello schivare le stoccate del sergente Garcia e nel cavalcare ronzini a pelo. Dote che peraltro gli permise di sottrarsi alla tifoseria inferocita, e di fuggire da Bergamo (quasi) indenne.

94) GUTIERREZ (ex Lazio e Verona):
A guardare la figurina Panini che lo ritrae viene da chiedersi per quale oscura ragione l’Uruguay sia una così inesauribile fucina di facce da
delinquente: nel caso in esame i riccioli, il naso pronunciato e l’accenno di lentiggini lo fanno sembrare un monello da strada pronto ad estrarre la sua fionda per fracassare qualche lampione. Memorabile la sua collezione di lucertole scuoiate.

93) NANAMI (ex Venezia):
Sull’onda del successo di Nakata a Perugia, i lagunari tentarono di ripetere l’esperimento col Beccalossi del Sol Levante. Purtroppo questi aveva lo spirito del kamikaze: dopo le prime deludenti prestazioni, durante un allenamento estrasse un’enorme katana, fece harakiri e contemporaneamente si fece saltare in aria. Ancora oggi sul campo di allenamento è ben visibile il cratere, lasciato come monito per le generazioni future.

92) ESNAIDER (ex Juventus):
Vi rivelerò ora il più nascosto segreto di questo pseudo giocatore: in realtà Es.Na.Id.E.R. non è un cognome bensì un acronimo!!!!!!! Vuol dire letteralmente "Es Nado Idiota El Rincoglionidon" che tradotto dal dialetto di El Toboso nella Mancha vuol dire : è nato con un lieve ritardo mentale il grande sempliciotto.Ora finalmente capite!!! Ma i cuori di pietra della Juve invece di affidarlo agli assistenti sociali lo cacciarono malamente via, i senza cuore!

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e questi chi se li ricorda?..